martedì 16 giugno 2020

Ampliamento ospedale, si faccia subito la cassa di espansione e si apra il sottopasso di via Ciulli

Il rendering della nuova palazzina che verrà costruita

Con l'arrivo dei permessi da parte del Comune per l'ampliamento dell'ospedale Santo Stefano con una nuova palazzina da 112 posti, arriva anche la necessità di realizzare una cassa di espansione per regimentare il rischio idraulico derivante da un'eventaule esondazione del torrente Vella. I lavori per la cassa di espansione sono già previsti nel progetto, la speranza è che la cassa di espansioen sia la prima a vedere la luce senza dover attendere la realizzazione della palazzina che richiederà inevitabilmente un paio di anni (minimo). Realizzare la cassa di espansione significherebbe  poter avere gli accrediti necessari verso la Procura che lo tiene sotto sequestro  per la riapertura del sottopasso di via Ciulli. Speriamo quindi che i lavori possano cominciare prima possibile.

giovedì 28 maggio 2020

Caso Lungobisenzio, se ne occupi Romei e non il sindaco


 
Fra  Paolo Toccafondi che gioca d’azzardo e  dichiara che lo stadio Lungobisenzio non gli interessa per l’Ac Prato e  il sindaco Matteo Biffoni che va oltre l’azzardo  affermando  che se nessuno lo vuole può anche rimanere vuoto, credo che sia necessaria una riflessione seria sul futuro  dello stadio e di quell’area che ha bisogno di essere riprogettata. L’impianto è ormai in stato di totale abbandono e per ogni mese che passa senza avere una pubblica utilità, il degrado aumenta e serviranno sempre più soldi per riportarlo alla normalità. Prato ha bisogno di uno stadio, può tornare ad esserlo il Lungobisenzio oppure bisognerà progettarne e costruirne uno nuovo. Ma non si può continuare a tergiversare, né a mettere toppe a suon di centinaia di migliaia di euro senza creare una struttura efficiente per la città.
La posizione attuale non è delle più felici a meno che non si creino nuove vie di accesso: immagino un sottopasso alla ferrovia o uno sbocco al Ponte Petrino, così da dividere le opposte tifoserie senza lo scandaloso utilizzo delle inferriate che sono state utilizzate negli ultimi anni per chiudere via Firenze, tenendo in ostaggio mezza città.
L’ex assessore allo Sport Luca Vannucci aveva cominciato a gettare le basi per un riavvicinamento fra Ac Prato e Amministrazione comunale, poi le sue dimissioni hanno bloccato tutto.  Ora bisogna che sia Enrico Romei, consigliere delegato allo Sport (purtroppo non è ancora stato nominato un nuovo assessore) ad essere investito del problema e a portare avanti una nuova linea. Il sindaco, visti i trascorsi di querele e controquerele col presidente dell’Ac Prato, non ha più i requisiti di imparzialità per poter trattare la questione stadio con serenità. “Dagli atti emerge come la dichiarazione di revoca della disponibilità dello stadio fosse ispirata da motivazioni di carattere essenzialmente politico-mediatico. Il sindaco Biffoni sentiva infatti la necessità di un confronto coi tifosi, circa le determinazioni da assumere in relazione all’infrastruttura sportiva, con il chiaro intento di capitalizzare politicamente e mediaticamente il malcontento degli stessi tifosi circa la gestione Toccafondi della squadra cittadina”. Si legge negli atti della Procura su uno dei procedimenti penali intercorsi fra Biffoni e Toccafondi. Dichiarazioni che non lasciano dubbi circa la mancanza della necessaria serenità  ed obiettività per il sindaco di poter occuparsi del futuro dello stadio sul quale sarà necessario avere anche la proposta dell’Ac Prato.
Probabilmente, se Enrico Romei fosse assessore e non solo consigliere delegato, la questione potrebbe essere affrontata con maggiore serenità ed obiettività e magari uscire in tempi rapidi da questo vicolo cieco…